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Pensieri / Citazioni / Riflessioni
La bellezza di una donna s'esprime nell'armonia tra corpo e mente quella del vino nell'armonia di sapori e profumi.
Il rischio per un uomo in entrambi i casi è ..............................d'ubriacarsi.
" si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce "
Re: Pensieri / Citazioni / Riflessioni
Citim:
Po citoj ato që tha Fajtori
La bellezza di una donna s'esprime nell'armonia tra corpo e mente quella del vino nell'armonia di sapori e profumi.
Il rischio per un uomo in entrambi i casi è ..............................d'ubriacarsi.
Re: Pensieri / Citazioni / Riflessioni
Citim:
Po citoj ato që tha Fajtori
La bellezza di una donna s'esprime nell'armonia tra corpo e mente quella del vino nell'armonia di sapori e profumi.
Il rischio per un uomo in entrambi i casi è ..............................d'ubriacarsi.
Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso.. non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrÃ_ svegliare.
(Dino Buzzati)
Re: Re: Pensieri / Citazioni / Riflessioni
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Po citoj ato që tha Opinionator
Che succede poi?
Ho a volte l'impressione che viviamo in un film doppiato e che tutti muovano le labbra senza però che ciò corrisponda alle parole. Siamo tutti postsincronizzati, e qualche volta molto abilmente.
Da credere che sia un fatto naturale.
Romain Gary
"bisogna contemplare la bellezza per essere più buoni " - Don Mazzi , che a suo dire l'ha sentita dagli altri
Parole valide anche per l'Albania... se ci fosse qualcuno a pronunciarle
quindi ?! quale , chi l'alternativa ?
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Oriana Fallaci
Citim:
Po citoj ato që tha al74
quindi ?! quale , chi l'alternativa ?
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Po citoj ato që tha Fajtori
E' difficile parlare di alternativa se cio' che si intende e' un altra persona o gruppo altretanto corrotto, con una storia consolidata alle spalle, la quale non puo' evadere il sistema. Il problema sia qui' (in Italia) che in Albania e' simile. La gente cerca un alternativa invece di costruirla da se. Cerca un politico che sia credibile, cioe, da molti anni nel sistema, ma che non sia come gli altri. Praticamente si cerca l'alternativa nel paradosso.
i bastoncini e le regole
Nell'autunno del 2003, mentre passeggiavo a tarda sera nel centro di Stoccolma, vidi una signora che camminavausando i bastoncini da sci. La mia prima reazione fu quella di attribuire una simile scelta al fatto che avesse subito uninfortunio o qualche lesione, tuttavia notai che procedeva speditamente, con movimenti ritmici, come se si trovasse suuna pista innevata - tutt'intorno, invece, c'era soltanto l'asfalto delle strade. L'ovvia conclusione fu: "Quella donna è pazza: come può fingere di sciare nel centro di una cittÃ_?"Di ritorno all'albergo, ne parlai con il mio editore. Mi disse che il matto ero io: quel tipo di pratica sportiva si chiamanordic walking, "camminata nordica". Secondo lui, oltre alle gambe, si allenano le braccia, le spalle, i muscoli dellaschiena, rendendo quell'esercizio molto completo.Quando cammino — è il mio passatempo preferito, insieme al tiro con l'arco -, mi prefiggo di riflettere, pensare,ammirare le meraviglie intorno, chiacchierare con mia moglie. Anche se esulava dal mio concetto di passeggiata,reputai davvero interessante il commento del mio interlocutore, tuttavia lo dimenticai presto.Un giorno, mentre mi trovavo in un negozio di articoli sportivi per acquistare del materiale per il tiro con l'arco, notaidei bastoncini usati dagli amanti delle escursioni in montagna: leggeri, fabbricati in alluminio, allungabili grazie alsistema telescopico impiegato nei treppiedi fotografici. Mi ricordai allora della famosa "camminata nordica": perchénon provare? Ne comprai due paia, per me e per mia moglie. Regolammo i bastoncini a un'altezza comoda e, il giornoseguente, decidemmo di utilizzarli.Fu una scoperta fantastica! Marciammo lungo i pendii di una montagna con la sensazione che il movimento interessassel'intero corpo, che l'equilibrio risultasse più solido, che la stanchezza fosse minore. Percorremmo il doppio delladistanza che abitualmente coprivamo in un'ora. Mi ricordai di quando avevo tentato di esplorare un ruscello in secca,ma avevo rinunciato per le difficoltÃ_ insormontabili rappresentate dalle pietre del greto. Pensai che con quei bastoncinisarei riuscito nel mio intento: fu davvero così.In internet, mia moglie scoprì che, con i bastoncini, si bruciava il 46% di calorie in più rispetto a una normalecamminata: ne fu entusiasta, e la nordic walking entrò a far parte della nostra vita quotidiana.Un pomeriggio, per distrarmi, decisi di navigare sul web e scovare altre informazioni sull'argomento. Rimasi sorpreso:c'erano migliaia di pagine sulla "camminata nordica" - indirizzi di federazioni, gruppi di discussione, modelli e... regole.Un impulso sconosciuto mi spinse ad aprire una pagina sulle regole. Man mano che procedevo nella lettura, ero sempre più orripilato: ogni mio gesto poteva dirsi sbagliato! Avrei dovuto regolare i bastoncini a un'altezza maggiore, giacchésarebbero stati sottoposti a un determinato ritmo, a un preciso angolo di appoggio; inoltre, il movimento della mia spallasarebbe dovuto essere più armonico, avrei dovuto correggere l'azione del gomito — in poche parole, tutto seguiva precetti rigidi, tecnici, esatti.Stampai le pagine che contenevano le regole. Il giorno seguente - e quelli successivi -, mi impegnai per seguireesattamente le indicazioni degli specialisti. La camminata cominciò a essere meno interessante: non ammiravo più lemeraviglie intorno, conversavo poco con mia moglie, riuscivo a pensare soltanto alle regole. In capo a una settimana,arrivai a pormi una domanda: "Ma perché sto imparando tutto questo?"Il mio obiettivo non era quello di fare ginnastica. E non credo che i primi praticanti della nordic walking abbiano pensato a qualcosa che travalicasse il semplice piacere di camminare, perfezionando l'equilibrio e allenando l'interamuscolatura. Intuitivamente, avevamo potuto stabilire l'altezza ideale del bastoncino ed eravamo riusciti a comprendereche il movimento sarebbe risultato più completo e più facile se gli attrezzi avessero lavorato vicino al corpo. A causadelle regole, però, avevo smesso di concentrarmi sulle cose che mi piacevano: spesso mi preoccupavo soltanto dismaltire calorie, muovere i muscoli, far lavorare una certa parte della colonna vertebrale.Fu allora che decisi di dimenticare tutto ciò che avevo appreso. Oggi, mia moglie e io camminiamo ancora con i bastoncini, ma ci godiamo il mondo intorno a noi, pur provando la gioia di sentire il corpo sollecitato, in movimento,equilibrato. Se vorrò fare ginnastica, anziché immergermi in una "meditazione in movimento", andrò in cerca di una palestra. Per il momento, comunque, sono soddisfatto della mia "camminata nordica" rilassata, istintiva, anche se probabilmente non sto perdendo il 46% di calorie in più. Non riesco a capire perché l'essere umano abbia la mania di regolamentare ogni cosa.
Coelho
Re: Pensieri / Citazioni / Riflessioni
Citim:
Po citoj ato që tha Fajtori
La bellezza di una donna s'esprime nell'armonia tra corpo e mente quella del vino nell'armonia di sapori e profumi.
Il rischio per un uomo in entrambi i casi è ..............................d'ubriacarsi.
Trova il tempo di lavorare è il prezzo del successo
Trova il tempo di riflettere è la fonte della forza
Trova il tempo di leggere è la base del sapere
Trova il tempo di giocare è il segreto della giovinezza
Trova il tempo di essere gentile è la strada della felicitÃ_
Trova il tempo di sognare è il sentiero che porta alle stelle
Trova il tempo di amare è la vera gioia di vivere
Trova il tempo di essere contento è la musica dell'anima
- irlandese-
Nje nga reflektimet me te bukura mbi mbytjen e Concordias
http://video.repubblica.it/rubriche...roe/86060?video
(se ve dot videon)
Re: Nje nga reflektimet me te bukura mbi mbytjen e Concordias
Citim:
Po citoj ato që tha Fajtori
http://video.repubblica.it/rubriche...roe/86060?video
(se ve dot videon)
Re: Re: Nje nga reflektimet me te bukura mbi mbytjen e Concordias
Citim:
Po citoj ato që tha al74
daiiiii , cazzoooooooo!!
Re: Re: Re: Nje nga reflektimet me te bukura mbi mbytjen e Concordias
Citim:
Po citoj ato që tha AngelDevil
cne me fjale te pista ti
Mi sa che è questo il mio limite: mi mancano le conclusioni, nel senso che ho l’impressione che niente finisca mai veramente. Io vorrei, vorrei davvero che i dispiaceri scaduti, le persone sbagliate, le risposte che non ho dato, i debiti contratti senza bisogno,le piccole meschinitÃ_ che mi hanno avvelenato il fegato, tutte le cose a cui ancora penso, le storie d’amore soprattutto, sparissero dalla mia testa e non si facessero più vedere, ma sono pieno di strascichi, di fantasmi disoccupati che vengono spesso a trovarmi. Colpa della memoria, che congela e scongela in automatico rallentando la digestione della vita e ti fa sentire solissimo nei momenti più impensati. Ho riflettuto molto, in questi giorni. E la sai una cosa? Non ho capito niente.
Diego De Silva
Citim:
Po citoj ato që tha Dulcis in Fundo
E la sai una cosa?
Goditi il potere e la bellezza della tua gioventù`...
http://youtu.be/1DE2IjeT_zM
Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite,
ma credimi tra ventanni guarderai quelle tue vecchie foto
e in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilitÃ_ avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere unequazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
etc...
Per colpa di una cipolla - Coelho
La storia che segue è narrata dallo sceicco Qalandar SciÃ_ nel suo libro Asrar-i-Khilwatia (I segreti dei solitari).
Nell'Armenia orientale c'era un paesino attraversato da due strade parallele, chiamate rispettivamente la Via del Sud e la Via del Nord. Un viaggiatore che veniva da lontano un giorno imboccò la Via del Sud, comprò qualche cipolla per sfamarsi, e si diresse verso la Via del Nord. Ma fatti i primi passi, ecco che i bottegai si accorsero che aveva gli occhi pieni di lacrime.
«SarÃ_ morto qualcuno — disse il macellaio al mercante di stoffe —, hai visto quel povero forestiero che viene da laggiù? Piange!».
I loro discorsi erano giunti alle orecchie di una bambina, la quale, sapendo che la morte è una cosa molto triste, scoppiò in un pianto dirotto. In men che non si dica, tutti i bambini che abitavano lungo quella strada cominciarono a singhiozzare.
Il viaggiatore, spaventato, gettò via le cipolle che andava pelando e se la diede a gambe.
Le mamme, però, angosciate dal pianto inconsolabile dei bambini, vollero sapere che cosa era successo e scoprirono che il macellaio e il mercante di stoffe, e con loro — a quel punto — un gran numero di bottegai, erano tutti addolorati per la tragedia che sicuramente si era consumata lungo la Via del Sud.
Corsero le voci, e siccome il paesino non contava molti abitanti, ben presto tutti i residenti di entrambe le strade si spaventarono per qualcosa di terribile che doveva essere accaduto. I grandi cominciarono a temere il peggio e, preoccupati per la portata della tragedia, decisero di non fare domande per non aggravare la situazione.
Un cieco, che abitava lungo la Via del Sud, e non capiva quale fosse il motivo di tanto scompiglio, si fece forza e chiese a qualcuno che cosa stesse accadendo.
«Perché riecheggiano tanti lamenti in una cittadina che finora è stata un luogo così felice?».
«È successo qualcosa di terribile — gli rispose un uomo per la strada —, i bambini continuano a piangere, i grandi aggrottano la fronte, le mamme hanno richiamato in casa i figli e l'unico viaggiatore che abbia visitato la nostra cittÃ_ in tanti anni si è allontanato con gli occhi pieni di lacrime. Forse la peste ha contagiato l'altra strada».
Nel giro di brevissimo tempo, le voci di una pestilenza mortale si propagarono nei quartieri prospicienti a entrambe le strade. Ma siccome il viaggiatore veniva dalla Via del Sud, gli abitanti della Via del Nord compresero immediatamente che il morbo doveva essere scoppiato proprio lì. Prima ancora del calar della notte, gli abitanti di entrambe le strade avevano abbandonato le loro case per cercare rifugio nelle montagne a oriente.
Secoli dopo, l'antico villaggio che il viandante aveva attraversato mangiando le sue cipolle appare ancora oggi come una steppa desolata. Poco distante sorgono due paesini, chiamati Est e Ovest, popolati dai discendenti degli antichi abitanti del villaggio, che da quel giorno non si sono più parlati. Sono spuntati in seguito miti e leggende che hanno innalzato una grande barriera di paura tra di loro.
Dice lo sceicco Qalandar SciÃ_: «Si può cercare di capire il motivo di un problema, oppure aggravarlo al punto che, da ultimo, non si sa più da dove era cominciato, quanto è grande, come ci ha cambiato la vita e in che modo ci ha allontanato dalle persone che un tempo ci erano care».
Traduzione di Rita Baldassarre © Santa Jordi Asociados,
shkeputur nga "Corriere della sera"
Mundesh t'ma permbledhesh me pak fjale po deshe
njerezit nuk flasin me , hamendesojne , ngrejne hipoteza , kane frike e cdo gje kalon ne nivel thashethemesh
Citim:
Po citoj ato që tha al74
njerezit nuk flasin me , hamendesojne , ngrejne hipoteza , kane frike e cdo gje kalon ne nivel thashethemesh
Citim:
Po citoj ato që tha cecilia
E ca dmth ti me kete? qe per ne te dy kane dale fjale koti?
Citim:
Po citoj ato që tha al74
Coelho nuk merret me thashetheme
pse qan ?
ai teksti eshte shume i thelle po une e interpretoj simas qefit tim te momentit. do duheshte noj interpretim neutral tip : Faja psh?
Citim:
Po citoj ato që tha al74
pse qan ?
ai teksti eshte shume i thelle po une e interpretoj simas qefit tim te momentit. do duheshte noj interpretim neutral tip : Faja psh?
Une po lexoj nje histori mijra vjecare perpara
Jo normale qe eshte e thelle dhe me kuptim, si tip legjende po me tingellon. Eshte si ajo shprehja jone," qimen e bejne tra"
Citim:
Po citoj ato që tha cecilia
Une po lexoj nje histori mijra vjecare perpara
Jo normale qe eshte e thelle dhe me kuptim, si tip legjende po me tingellon. Eshte si ajo shprehja jone," qimen e bejne tra"
forse adesso sn arrivato al dunque...ho forzato fin troppo la mano ma forse meglio cosi. mostrare il peggio di te per valutare un pò chi è l'l'ultimo a mollarti...la brutta notizia è che nessuno ti è mai stato vicino e se lo era , era solo per comoditÃ_ di circostanza...la più brutta ancora è che sei solo ma nel contempo la più stupenda perchè te ne fotti d'ora in poi..
Peccato che il mondo sia sempre lo stesso.
E ditegli che il peggio si placa in un momento;
Ia paura è solo nel sibilo prima della pallottola.
Quando la pallottola entra, con essa entra il silenzio:
la morte - annulla il potere di uccidere.
E. Dickinson
Tra l'amore e la musica esiste questa differenza: l'amore non puo' dare l'idea della musica, la musica puo' dare l'idea dell'amore.
Hector Berlioz
Se un idea entra in una testa vuota la colma completamente in quanto non vi sono altre idee con le quali deve concorrere.
(C. De Montesquieu)
Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni.
(Albert Einstein)
La prova che nell'universo esistono altre forme di vita intelligente è che non ci hanno ancora contattato.
(Bill Watterson)
Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad 'usum delphini', e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.
Honorè de Balzac.
Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto.
A. Baricco
io dementicata come parla italiano ,perfavori skuzami
hahahah. Dylan. Qeke si mua, edhe une e bej mish dhe peshk gjuhen italiane, per vete faktin se kam kohe qe s'e kam perdorur keshtu qe kur flas ia kepus njecik anglisht, njecike talance, e njcike i krijoj fjalet vet.
po qe mos i dale temes po shkruaj dy pare mend
Mi manca la spiaggia.
Oj c'mka marre molli per icik diell mor amani
non te prokupare mia amour albanezi kapisko tuti la langue
Non era un "buongiorno" di benvenuto. Era il tipo di "buongiorno" che implica che a chi lo pronuncia non importa un fico secco se la persona a cui è rivolto vive o muore, nè peraltro, se è giorno o sera.
Neil Gaiman "Nessun dove"
"Ora, osserviamo la tartaruga e l'aquila.
La tartaruga é una creatura terricola. E' impossibile vivere più vicino al suolo di così senza essere sottoterra. I suoi orizzonti spaziano di pochi centimetri. Ha la rapiditÃ_ che occorre per una battuta di caccia alla lattuga. E' sopravvissuta al passaggio dell'evoluzione perché tutto sommato non rappresentava un pericolo per nessuno ed era troppo complicata da mangiare.
E poi c'è l'aquila. Una creatura d'aria e altitudini, i cui orizzonti si estendono ai confini del mondo. Dalla vista abbastanza acuta da intuire il viavai di qualche stridulo animaletto nel raggio di un chilometro. Tutta potere, tutta controllo. Morte fulminante su ali. Artigli sufficienti per trasformare in cibo qualunque cosa più piccola, e fare almeno un rapido spuntino con quelle più grandi.
Eppure, appollaiata per ore sul dirupo, l'aquila sorveglia finché non coglie un movimento in lontananza, e allora si concentra, concentra, concentra sulla piccola corazza che barcolla tra i cespugli laggiù nel deserto. E salta...
Un minuto dopo la tartaruga scopre che il mondo si sta allontanando. Lo vede per la prima volta, non più a due centimetri da terra, ma da un'altezza di centocinquanta metri, e pensa: che grande amica è quest'aquila.
E poi l'aquila la lascia andare.
E quasi sempre la tartaruga precipita e muore. Tutti sanno perché la tartaruga si comporti così: la gravitÃ_ é un abitudine difficile da perdere. Nessuno sÃ_ perché l'aquila si comporti così: una tartaruga è un buon piatto, ma visto lo sforzo, qualsiasi altra cosa è un piatto migliore. E' che le aquile ci provano gusto a tormentare le tartarughe.
Ma naturalmente, ciò di cui l'aquila non si rende conto è di avere un ruolo in una sorta di selezione naturale molto rozza.
Un giorno una tartaruga imparerÃ_ a volare."
Bella dulcis in fondo, secondo me, la tartaruga imparera a volare, quando sale il puledro sopra a un fico.
Che ne sai! A forza di essere prese per.. la corazza.. qualcuna prima o poi..
Citim:Forse, perché cambiano gli interessi.
Po citoj ato që tha Dulcis in Fundo
Che ne sai! A forza di essere prese per.. la corazza.. qualcuna prima o poi..
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