Lela_Dr

Regjistruar: 25/06/2004
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TIRANA - "L'Italia sostiene con convinzione il processo di avvicinamento dell'Albania all'Unione europea ed alla Nato". Lo ha assicurato oggi il premier Romano Prodi in una conferenza stampa con il premier Sali Berisha, seguita all'incontro tra i due. "L'avvicinamento dell'Albania all'Ue č un obiettivo costante che ho avuto fin dal primo incontro" con Berisha, ha ricordato il presidente del Consiglio, secondo il quale "non ci sarą pace e prosperitą in quest'area finché tutti i Paesi dei Balcani occidentali non saranno nell'Unione europea". Riconoscendo poi i "grandi passi in avanti" compiuti dal governo di Tirana sulla strada delle riforme, Prodi ha inoltre aggiunto di "conoscere ed approvare le aspettative legittime dell'Albania" per un ingresso nell'Alleanza atlantica: "l'Italia sostiene questo processo ed al prossimo incontro della Nato a Bucarest faremo in modo che la Croazia, la Macedonia e l'Albania possano entrare a far parte dell'Alleanza".

ACCORDO ENEL PRIMO PASSO CON ALBANIA
La firma di oggi di un accordo tra l'Enel e il governo albanese per la costruzione di una centrale termoelettrica nel Paese delle Aquile, rappresenta "un primo passo verso una politica comune energetica". Lo sottolinea il premier Romano Prodi, parlando a Tirana con accanto il primo ministro albanese Sali Berisha. Il presidente del Consiglio ha specificato che tale politica energetica comune deve comprendere non solo l'energia elettrica ma anche i settori del gas e della raffinazione di prodotti petroliferi. Inoltre, ha aggiunto Prodi, Italia ed Albania sono impegnate nella progettazione non solo di impianti di produzione ma anche di trasmissione verso l'Italia, come elettrodotti e gasdotti: Prodi ha infatti garantito l'impegno italiano per la costruzione del corridoio numero 8, "vitale per l'Albania perché deve diventare il porto dei Balcani, vitale per noi perché il corridoio nord č gią intasato". Prodi ha spiegato che l'Italia "ha interesse a diversificare le fonti di approvvigionamento", mentre Tirana non puņ continuare a crescere con il ritmo attuale "se non ha una grande politica di investimenti energetici". In questo contesto si inquadra, quindi, il memorandum di intesa firmato oggi dall'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, che deve rappresentare "un primo passo" verso una penetrazione pił capillare di investimenti italiani nel Paese: "la presenza di banche italiane - ha infatti assicurato Prodi - sarą lo strumento per moltiplicare gli investimenti anche delle nostre piccole e medie imprese". E al premier albanese che gli faceva notare come la centrale termoelettrica progettata dall'Enel fosse fondamentale per un Paese come l'Albania, la cui produzione di energia dipende quasi del tutto da centrali idroelettriche, il premier italiano ha risposto con una battuta: "In attesa della costruzione dell'impianto - ha infatti scherzato Prodi - le auguro buona pioggia e buona neve".


PRODI: SI' INDIPENDENZA KOSOVO MA NO GESTI PRECIPITOSI
L'Italia vuole "arrivare al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo" cosģ come indicato nel piano Ahtisaari, "ma questa grande operazione" che deve passare anche attraverso una unitą europea "sarebbe irrimediabilmente rovinata se ci fossero gesti precipitosi il 10 dicembre". Lo ha sottolineato il Premier Romano Prodi, commentando con il premier albanese Sali Berisha l'ipotesi di una dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte dei kosovari dopo la scadenza prevista per la presentazione delle considerazioni finali sullo status di Pristina da parte della Troika (Usa-Ue-Russia) all'Onu. Al termine del colloquio con il premier albanese Berisha, Prodi ha parlato di "preoccupazioni comuni": "Ho ribadito la posizione italiana di arrivare al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, ma č necessario operare in cooperazione con tutta l'Ue perché la responsabilitą č dell'Europa. E' dell'Europa - ha sottolineato ancora - l'impegno di mantenere 17 mila soldati che garantiscono pace e ordine in questi difficili momenti, sarą compito dell'Europa prestare le risorse necessarie perché il processo possa svolgersi con un minimo di disponibilitą da parte della popolazione". E ai cronisti che gli facevano notare come la posizione dell'Europa sullo status finale di Pristina fosse tutt'altro che unitaria, Prodi ha ricordato "le ben note difficoltą di trovare posizioni comuni su un problema cosģ complesso". Ma, ha assicurato il professore, "in queste settimane abbiamo lavorato molto e progressi per una convergenza ce ne sono stati. Quando insisto sulla necessitą di non arrivare a situazioni affrettate - ha spiegato - lo faccio anche perché questo processo necessita di un po' pił di tempo e questa grande operazione sarebbe irrimediabilmente rovinata se ci fossero gesti precipitosi il 10 dicembre". Di qui il ringraziamento alla "saggezza" dimostrata dall'Albania e dal premier Berisha che oggi ha ribadito come per il momento non ci possa essere spazio per "decisioni unilaterali" da parte di Pristina.

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