Lela_Dr
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Regjistruar: 25/06/2004
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Adriano Celentano, Record di Ascolti, Applausi e Polemiche
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ROMA - La prima puntata del nuovo programma di Adriano Celentano ha aperto il vaso di Pandora di ogni polemica sulla Rai e l'informazione: dal canone, alla posizione del direttore generale, Alfredo Meocci, e del direttore di rete, Fabrizio Del Noce; dall'esclusione dalla Rai di Michele Santoro e degli altri accusati di uso ''criminoso'' della tv da Berlusconi, alla liberta' di informazione in Italia.
Sullo sfondo, si intravede anche la questione della revisione della legge sulla par condicio che, dopo essere stata sollevata dallo stesso Berlusconi, potrebbe trovare nuova forza da queste polemiche e dalle lamentele di esponenti della Cdl, per i quali la prima puntata di 'Rockpolitik' ha fatto opera di denigrazione del governo, quando non, come dice il ministro Enrico La Loggia, una vera e propria propaganda per l'opposizione.
Il risultato ottenuto da Celentano, con quello che Romano Prodi chiama ''uno show di liberta''' e che il ministro Mario Landolfi giudica invece una ''ciofeca'', e' di dividere il mondo politico, con l'opposizione che applaude e la Cdl che ora fischia, ora protesta misurando i toni, ora sottolinea che lo stesso programma smentisce i rischi per la liberta' in Italia. Tace, almeno in pubblico, Silvio Berlusconi. Il Cavaliere tuttavia, avrebbe visto in tv il programma, letto con attenzione i servizi dei giornali e ispirato alcuni dei commenti di Fi, per i quali la trasmissione di Celentano dimostra che 'il regime' di cui parla la sinistra e' in realta' ''liberta' di demonizzare'' proprio il premier.
Le proteste piu' dure sono arrivate da An; con l'ex ministro Maurizio Gasparri che attacca il Celentano ''moralista con le tasche piene di soldi'' e Michele Bonatesta che chiede a Meocci una puntata riparatrice o le dimissioni. Un colpo di freno viene pero' dal capogruppo alla Camera Ignazio La Russa, che stempera le critiche, limitandosi ad auspicare per le prossime puntate ''piu' rock'' e ''meno politik''.
Anche le critiche di Forza Italia hanno seguito un doppio binario: alle proteste di Fabrizio Cicchitto (che accusa Celentano di aver ''rovesciato insulti'' su Berlusconi, sulla Cdl e la stessa Rai), si accompagnano le parole del coordinatore Sandro Bondi, per cui Rockpolitik dimostra che l'Italia e' un paese libero, proprio grazie alla Cdl.
Affermazioni come queste sono giudicate paradossali dal centrosinistra. Sia Fassino che Rutelli invitano a non cadere nell'errore di dare una colorazione di sinistra ad un uomo di spettacolo, soprattutto a un atipico come Celentano. E quanto alla liberta' di espressione, Franco Giordano, del Prc, osserva che la Cdl enfatizza il fatto che Santoro abbia potuto parlare per pochi minuti alla Rai, mentre la verita' e' che sono quattro anni che non puo' farlo. Mentre Giuseppe Giulietti, dei Ds, definisce ''minacce'' le parole del ministro Landolfi, che si e' detto ''contento'' di non aver aumentato il canone della Rai.
Il punto dove il fronte delle polemiche non coincide con quello fra Cdl e Unione riguarda il direttore generale della Rai. La Cdl infatti, si divide su questo punto, visto che c'e' chi attacca Meocci o comunque esige spiegazioni (come i citati Cicchitto e Bonatesta), e chi giudica sbagliato coinvolgerlo in queste polemiche, come Schifani, di Forza Italia.
Ma le difese di Meocci, sono prese soprattutto da un'area di ex Dc, collocati al di la' e al di qua della linea di confine fra i due poli, che giudicano inconcepibile attaccare il direttore generale nel momento in cui realizza un programma che, con i suoi ascolti, ottiene risultati importanti per l'azienda.
Questo argomento e' ripetuto, ad esempio, da Rodolfo De Laurentiis, responsabile informazione dell'Udc, dal capo della segretaria politica dei Popolari-Udeur, Mauro Fabris, e da Enzo Carra, della Margherita.
Ma i complimenti piu' autorevoli per Meocci sono quelli che arrivano dal presidente della Camera. Pier Ferdinando Casini infatti afferma di aver apprezzato il programma (anche se poi precisa di non aver visto Santoro) e si compiace con Meocci per aver ''tutelato questo momento di liberta'''.
Si registra cosi' una oggettiva coincidenza fra le polemiche su Celentano e sulla questione della par condicio; in entrambi i casi, viene sollevato dalla Cdl il problema dell'uso della tv, ed in entrambi i casi l'Udc e Casini si trovano a giocare un ruolo di freno. Come nota il presidente della commissione di vigilanza sulla Rai, Paolo Gentiloni, la possibilita' che la legge non venga cambiata dipende molto dal fatto che l'Udc non ceda dalle sue posizioni. Che coincidono con quelle di Casini quando dice che la par condicio non e' ''un problema'' ne' ''una priorita'''.
Ansa.it
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Modifikuar nga Lela_Dr datë 23/10/2005 ora 13:56
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